Il giorno 05 novembre 2012 13:38, Martin Koppenhoefer <span dir="ltr"><<a href="mailto:dieterdreist@gmail.com" target="_blank">dieterdreist@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br><div class="gmail_extra"><div class="gmail_quote">
<div> </div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">insisto che non si tratta di un servizio sociale, è il contrario,<br>
quindi potrebbe andare bene la chiave "asocial_facility" (perchè è<br>
disintegrante). Insisto anche che qualcuno che non si muove non è un<br>
nomade. </blockquote><div><br></div><div>Se chiedi a loro ti dicono che sono nomadi, ma per me può anche andare bene una definizione differente, se ne trovi una meno degradante.</div><div><br></div><div>A parte questo, e ovviamente tralasciando le baraccopoli abusive che sono quanto dici tu, per me un'area in cui il comune (cioè anch'io) paga luce, acqua, nettezza urbana e talvolta anche la costruzione di bungalow (che poi sono gli stessi occupanti a demolire, ma soprassediamo) svolge una funzione sociale: dare agli occupanti di che lavarsi, di che bere, di che coprirsi... quindi si: è una "social facility".</div>
<div><br></div><div>Questo non vuol dire che sia una "bella" social facility, o che non sia un ghetto, o che sia il migliore dei mondi possibili. Ma non siamo certo qui per giudicare se una cosa è bella o non è bella, è degna o non è degna (se no sai quanti "monumenti" dovrebbero essere declassati a "oggetti deturpanti il paesaggio urbano"?)</div>
<div><br></div><div>Ci chiediamo solo cos'é secondo una classificazione più o meno aperta.</div><div><br></div><div>Detto ciò si può anche pensare di distinguere un campo nomadi legale da una bidonville abusiva, ma non saprei proprio come, anche perché gli insediamenti di questo tipo non sono segnalati nemmeno sulle mappe ufficiali.</div>
<div><br></div></div>-- <br>Maurizio Daniele ----------------- <maurizio.daniele (a) <a href="http://gmail.com">gmail.com</a>><br>
</div><div class="gmail_extra"><br></div>