Il giorno 07 marzo 2013 15:08, Giuseppe Amici <span dir="ltr"><<a href="mailto:giuseppeamici@virgilio.it" target="_blank">giuseppeamici@virgilio.it</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Nello specifico di OSM, io che conosco una zona geografica la mappo a favore<br>
di chi NON conoscendo questa zona può orientarsi con la mappa stessa.<br>
Ciò che ricevo in cambio? La possibilità di orientarmi in una zona che IO<br>
NON conosco e che un mappatore avezzo della zona ha mappato.<br>
Questo è lo spirito di OSM che condivido.<br>
Non mi aspetto "certifiche di dato", e meno che meno andrei a lamentarmi con<br>
chi ha messo una indicazione dubbia. Avrà sempre il mio appoggio perché: "è<br>
come me"; e condivide "come me" lo spirito di cui sopra.<br>
<br>
Il problema delle: "certifiche - controllo - validazioni - verifica" nasce<br>
da presupposti COMMERCIALI.<br>
Io ti vendo un prodotto, tu lo paghi, e PRETENDI che quel prodotto faccia<br>
"perfettamente" quello per cui è stato pagato.<br>
Io ti sviluppo una APP e tu la compri e/o la usi gratuitamente, ma siccome è<br>una APP deve GARANTIRE una funzionalità. </blockquote><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Allora questa logica non è quella di OSM ovvero un aggregato di dati<br>
geografici, basato (E NON MI STANCHERO' DI DIRLO) su raccolta e aggregazione<br>
di volontari che operano GRATUITAMENTE.<br>
Allora questi volontari vanni ringraziati da parte della comunità: perché<br>
sono la comunità stessa. Non minacciati di essere bannati se "nascondono un<br>
nodo sotto una way". Perché questa azione "scoccia" chi ci fa sopra una<br>
prospettiva di business.<br></blockquote><div><br></div><div>Ti sbagli: questa azione scoccia soprattutto chi cerca di usare i dati, che lo faccia per scopi commerciali o non. </div><div><br></div><div>Secondo quanto dici tu, OSM è più o meno come quella persona che fermi per strada perché ti dia indicazioni stradali: un volontario che dedica due minuti del suo tempo a spiegarti come andare dove devi andare. </div>
<div><br></div><div>Ecco, immagina di trovarmi per strada, e immagina che io ti dia informazioni che sarebbero anche più o meno giuste, però alla fine ti ho fatto fare un giro dell'oca perché ero convinto che quella strada fosse interrotta. O peggio, ti dico, "tranquillo, devi raggiungere quel palazzo alto che vedi laggiù, segui questa strada e vai sempre dritto"... poi dopo duecento metri il palazzo è ancora lontano e la strada finisce sul lungolago che si affaccia sul Lago Maggiore. </div>
<div><br></div><div>Tu a quel punto cosa fai, mi "ringrazi da parte della comunità", o mi maledici in cuor tuo per averti dato informazioni grossolanamente sbagliate?</div><div><br></div><div>Torno a dire: di errori ce ne saranno sempre, e chi usa le mappe dovrebbe saperlo (se uno segue il navigatore senza neanche guardare la strada e finisce con la macchina nel Lago Maggiore, mi sembra chiaro che è soprattutto colpa sua). Ma questi errori dovranno essere il meno possibile, e questo si ottiene principalmente col QA (cura del sintomo), ma in secondo luogo e in maniera più strutturale con l'educazione dei nuovi contributori (cura del problema), e "educazione" non può voler dire "lasciamo che facciano quello che vogliono". </div>
<div><br></div><div>Le proposte dell'Isola di Noob e della validazione dei primi changeset mi sembrano un'ottima soluzione, perché mediano tra il lassismo e la rigida educazione accademica. </div><div><br></div><div>
Ciao,</div><div><br></div><div>Simone</div>