Il giorno 07 marzo 2013 15:40, Luigi Toscano <span dir="ltr"><<a href="mailto:luigi.toscano@tiscali.it" target="_blank">luigi.toscano@tiscali.it</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div class="im">E forse si parte dal presupposto sbagliato. Come nel software, l'ultima<br></div>
versione dei dati non è quella da usare. Quello che manca (e qui,<br>
probabilmente la parte di comunità costituita dalle aziende può aiutare) è un<br>
sistema per creare dei rami di stabilizzazione su cui applicare controlli di<br>
qualità (a partire da quelli banali, tipo routing tra insiemi di città, ecc),<br>
sistemarli e riportare le modifiche sul ramo di sviluppo (master, HEAD, gli<br>
informatici penso hanno capito).<br>
</blockquote><div><br></div><div>Secondo me non è necessario avere un branch di stabilizzazione: basta fare i fix su root, come facciamo ora. Il branch può avere senso se devi fare un tag, che rappresenta una version che viene rilasciata come stabile, uno "snapshot" sul quale si è speso lavoro aggiuntivo di QA e che viene emesso ad intervalli periodici. <br>
</div><div><br></div><div>Da un lato questo permetterebbe a tutti i consumatori di avere dati stabili a intervalli regolari: per alcuni utilizzatori però potrebbero non essere abbastanza frequenti. D'altro canto, la stabilizzazione e il porting su root avrebbero dei costi non da poco (fare il merge di dati geografici è un discreto incubo). </div>
<div><br></div><div>Ciao,</div><div><br></div><div>Simone</div>