<div dir="ltr"><div>Scusate, sono partito con una frase errata, quel "potranno sfruttare" per la quale mi è stato giustamente commentato con un po' di sarcasmo che già lo fanno.<br></div><div><br></div><div>Ad un paio di hop dal link mapgive si arriva al Imagery to the Crowd, del progetto statale Humanitarian Information Unit, parte integrata del Bureau of Intelligence and Research dal quale traggo:</div>
<div>"ensures that intelligence activities support foreign policy and national security purposes; and serves as the focal point in the State Department for ensuring policy review of sensitive counterintelligence and law enforcement activities around the world."</div>
<div><br></div><div>Gli anglosassoni non usano bizantinismi, per cui l'ultima frase mi pare illuminante.</div><div><br></div><div>Ora un po' di nozioni di telerilevamento ce le ho pure io e credo che, per quanto sottili siano le tecniche di signature su dati multispettrali, non ci sia nulla che possa compararsi all'interpretazione umana, ai sopralluoghi, alle attività di crowd mapping.
<div>Oggi puoi avere anche un satellite con sensore da 50Gbyte, ma hai bisogno di una truppa per dare un senso all'immane flusso di dati che arriva. Per non parlare della dinamicità delle "crisi": hai appena finito di elaborare i tuoi zettabytes ed un birichino ti ha fatto saltare tre ponti ferroviari... cheffai?</div>
Non so quali fossero le regioni a 1 foot a cui si faceva riferimento, ma non vorrei fossimo vittime della mirabolante tecno-fiction cinematografica: le mappe tattiche con le quali gli USA hanno bombardato un paese europeo nel 1999 facevano piuttosto schifo: era il fix che contava e, ci scommetto, quello era stato fatto a manina.</div>
<div><br></div><div>Eppoi in ultima analisi, se il dipartimendo della difesa fosse così onnisciente, perchè mapgive?</div><div><br></div><div><br></div></div><div class="gmail_extra"><br><br><div class="gmail_quote">Il giorno 15 gennaio 2014 18:39, yahoo-pier_andreit <span dir="ltr"><<a href="mailto:pier_andreit@yahoo.it" target="_blank">pier_andreit@yahoo.it</a>></span> ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div class="im">On 01/15/2014 05:52 PM, Simone Saviolo wrote:<br>
</div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div class="im">
Il giorno 15 gennaio 2014 16:47, Cascafico Giovanni <<a href="mailto:cascafico@gmail.com" target="_blank">cascafico@gmail.com</a><br></div>
<mailto:<a href="mailto:cascafico@gmail.com" target="_blank">cascafico@gmail.com</a>>> ha scritto:<div class="im"><br>
<br>
-1 pessima notizia. Mi illudevo che non sarebbe successo; al solito<br>
sono arrivati tardi, ma alla fine anche i militari (DoS, DoD)<br>
potranno sfruttare questo immenso archivio condiviso.<br>
<br>
<br>
Da oggi ci ribattezziamo "Openstreetmap: la mappa libera per tutta<br>
l'umanità - tranne i militari americani. Quelli no."<br>
<br>
Quello che succederà è che avranno una mappa globale di alta qualità<br>
gratuitamente, sulla quale potranno apporre i loro bei layer e punti<br>
di interesse speciali, senza ovviamente condividere nulla, anzi,<br>
bloccando selettivamente l'uso condiviso con l'introduzione di<br>
errori nella costellazione GPS (di proprietà USA).<br>
<br>
<br>
Se l'esercito americano userà OpenStreetMap per avere una "mappa globale<br>
di alta qualità", è la volta buona che l'Europa torna ad essere più<br>
importante degli USA. Le mappe militari che gli eserciti e i servizi<br>
segreti usano da sessant'anni a questa parte sono ben più dettagliate di<br>
come lo sarà Karlsruhe in OSM fra altri dieci anni.<br>
<br>
</div></blockquote>
<br>
confermo perche' viste da me che gia' nel 1999 i militari americani avevano mappe di tipo informatico ricavate da immagini satellitari con risoluzione migliore di un foot... :-) :-) :-) :-)<br>
<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div class="im">
Credo che dietro la benemerita funzione per gli aiuti in "zone di<br>
crisi", ci siano attività che non condivido: dal controllo dei<br>
flussi migratori nella Libia "liberata", ai waypoint per i droni in<br>
Pakistan. Sul concetto di "crisi", spesso le crisi sono sociali e di<br>
un bias che viene volentieri incontro alle esigenze della<br>
C.onfederazione I.taliana A.gricoltori.<br>
<br>
<br>
Quei dati li hanno già. Non sarebbero i padroni del mondo se non li<br>
avessero.<br>
<br>
Ciao,<br>
<br>
Simone<br>
<br>
<br></div><div class="im">
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<a href="mailto:Talk-it@openstreetmap.org" target="_blank">Talk-it@openstreetmap.org</a><br>
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</div></blockquote><div class="HOEnZb"><div class="h5">
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