<p dir="ltr"><br>
><br>
> Da mappatori dobbiamo descrivere (al meglio delle nostre possibilità)<br>
> la realtà che si presenta davanti ai nostri occhi.<br>
> Se c'è un cartello con scritto "via pincopallo" mapperò tale via con<br>
> quel nome, perché quello trovo "on the ground", ed è "verificabile" da<br>
> chiunque sia davanti al cartello stesso.<br>
> I dati ufficiali sono in qualche polveroso archivio comunale, il<br>
> cartello esiste (o non esiste) nella realtà e, da mappatore, mi<br>
> interesso alla realtà.</p>
<p dir="ltr">Le sfumature del mondo reale superano davvero qualunque granularità di visione sistematica. (È sabato sera e ho alzato il gomito)<br>
A me pare un po' esagerato qua il principio per cui si mappa quello che c'è on the ground. Io lo condivido, ma la situazione specifica è iperbolica: ho capito male o stiamo parlando di cartelli messi da burloni che sono passibili di denuncia?<br>
(Per la questione del gomito di cui sopra... avrò capito male)<br>
Buona domenica.<br>
Daniele</p>