[Talk-it] Domanda "filosofica": quanto mappare?
Federico Cozzi
f.cozzi at gmail.com
Thu Feb 17 09:10:41 GMT 2011
2011/2/16 David Paleino <dapal at debian.org>:
> Invece a me:
> amenity=toilet
> access=private
> pare più appropriato
Capisco l'idea, ma mi sembra un esercizio di stile.
Anche il bagno di casa mia è amenity=toilet + access=private, ma non
lo metto su OSM ;-)
> Inoltre, attorno quel campeggio c'è un barrier=qualcosa (non ho visto i dati,
> ma è chiaramente una barrier, visto il rendering), che un router sensato non ti
> farebbe attraversare.
Un conto è attraversare, un conto è trovare.
Qualsiasi "applicativo geografico" funziona così:
1. ti permette di trovare i POI più vicini ad una certa posizione
2. una volta che l'utente sceglie uno di questi POI, ti permette di
calcolare il percorso.
Garmin, Google Maps, ecc. funzionano tutti così.
I due passi non sono mescolati.
Pertanto l'ipotetico utente interrogherebbe la sua "applicazione
geografica" con questi passi:
1. "trova la toilette più vicina al punto in cui mi trovo": troverebbe
la toilette del campeggio
2. "portamici": solo a questo punto alcuni programmi direbbero "non
c'è un percorso" (molti altri ti ci porterebbero lo stesso: se stai
chiedendo di portarmici, e c'è access=private, DEVI trovare un
percorso: altrimenti chi ha diritto di andarci non può andarci?)
> Io sono dell'opinione "mappiamo il più possibile" (per dire, io ho anche mappato
> alberi e lampioni). Se poi i dati, ad un certo gruppo di utenti / uso della
> mappa, non sono "utili", è sempre possibile filtrarli.
Il punto è questo: i dati "inutili" come gli alberi e i lampioni non
generano confusione: un albero è un albero.
Invece le amenity=toilet sono delle toilette implicitamente
utilizzabili dal pubblico, e non è possibile separare le toilette di
un campeggio (non usabili dal pubblico) dalle toilette pubbliche.
Ciao,
Federico
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