[Talk-it] Standardizzazione toponimi bilingui della Sardegna ed adattamento al modello altoadesino

Paolo Monegato gato.selvadego a gmail.com
Mer 30 Ott 2013 19:15:04 UTC


Il 30/10/2013 10:08, Stefano Salvador ha scritto:
> Secondo il criterio della predominanza proposto poco sopra a Trieste 
> dovrei mettere solo triestino (che non è cacofonico, molti toponimi 
> sono diversi) con buona pace di italiano e sloveno.

Ovviamente quando parlavo di cacofonia mi riferivo al solo toponimo 
della città che essendo uguale sarebbe ripetitivo e non al resto della 
toponomastica locale.

> Però continuiamo a girare attorno al problema, ogni singola porzione 
> di territorio italiano ha la sua "lingua" ricca di tradizioni e 
> cultura, secondo me quello che vale per Friuli e Sardegna dovrebbe 
> valere anche per Campania (Napoli/Napulè ?) Sicilia, Calabria, ... 
> insomma tutta Italia in breve avrebbe 2 o 3 nomi nel tag name. Mi 
> spiegate cos'hanno di particolare Sardegna e Friuli (e lo chiedo da 
> friulano).

Secondo la legge italiana sardo e friulano sono lingue, le altre no. E 
lo ha confermato la corte costituzionale qualche anno fa, quando ha 
bocciato per incostituzionalità una legge regionale piemontese che 
voleva estendere al piemontese i diritti previsti dalla 482/99...

> Siamo daccordo che ogni mappatore mappa come gli pare ma mi piacerebbe 
> avere un commento dai fautori del doppio nome a tutti i costi.

In realtà, a mio avviso, il doppio nome è mappare per il rendering. Il 
paese non si chiamerà mai, per esempio, "Brixen / Bressanone", ma 
Bressanone se parli in italiano e Brixen se parli in tedesco. Ma per non 
scegliere quale dei due mettere in "name" (o più probabilmente per non 
mettere solo il tedesco) si mettono entrambi.
La questione quindi è: se lo si fa per la provincia di Bolzano, perché 
no per le altre minoranze linguistiche? Friulano e sardo hanno anche 
loro il diritto alla doppia toponomastica (pure nei segnali di 
indicazione), all'insegnamento nelle scuole, agli spazi dedicati nella 
TV pubblica, al rivolgersi alla PA nella lingua locale. Quindi perché 
devono essere trattate diversamente? L'unica discriminante potrebbe 
essere che in provincia di Bolzano ci sono le scuole in una lingua e 
quelle nell'altra (mentre dalle altre parti c'è un'unica scuola), e 
l'altra lingua viene imparata come seconda e non a partire dal primo anno...


Il 30/10/2013 10:49, Stefano Salvador ha scritto:
>
>     Per me gli atti ufficiali sono un indizio forte, ma non li vedo
>     come unico criterio per la decisione. Cosa si mette in "name" per
>     me lo decidono i mappatori locali in base a quello che si usa e
>     quello che c'è scritto in loco. Visto che già c'è la possibilità
>     di mettere name:lingua penso che sarebbe meglio non gonfiare
>     troppo il tag name con terzi e quarti lingue, al meno che non
>     hanno una certa significanza (che ne so, per esempio al meno
>     10-20% della popolazione locale di quel posto la usano come prima
>     lingua).
>
>
> In questo modo hai messo insieme 4 o 5 criteri che mi permettono di 
> mettere il doppio (e a volte anche terzo) nome in tutta Italia (dove 
> il dialetto o lingua locale lo parla in genere ben più del 20%). 
> Criteri che in molti casi se applicati sembrerebbero strani agli 
> stessi locali (vedi cartello lombardo qualche post più indietro).

Magari le parlate locali fossero parlate da più del 20%... in realtà 
certe si stanno estinguendo, non vengono nemmeno più parlate in ambito 
familiare... nell'indagine ISTAT del 2006 per esempio si legge che solo 
il 9% dei lombardi lo parla  in famiglia, ed un altro 26% alterna con 
l'italiano, mentre più del 57% in famiglia parla quasi esclusivamente 
italiano. Figuriamoci negli altri ambiti (con amici e con estranei). Tra 
l'altro leggo che pure in Sardegna più del 50% parla solo italiano in 
casa... mi aspettavo una situazione diversa, più simile a quella del 
Nord-Est o del Sud... per capirsi: in Veneto solo il 23% parla 
prevalentemente italiano in casa, mentre ben il 39% in famiglia parla 
solo veneto ed il 31% mischia... tra l'altro in Veneto c'è pure il 
record di uso della parlata locale con gli estranei (16% + un 29% che 
mischia), seguito dal Friuli e poi da Campania e Basilicata...

ciao
Paolo M

ps: scusate la lunghezza... ma come è stato detto il richiamo del flame 
è irresistibile... dopo infatti risponderò anche agli altri con un altro 
papiro...
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