[Talk-it] Sardinian vs Italian names. Una pagina sul wiki per decidere

fayor fayor1 a hotmail.com
Ven 9 Set 2016 16:00:13 UTC



Innanzitutto vorrei premettere che le proposte e i suggerimenti dei
collaboratori dovrebbero tendere a un miglioramento della mappa, e non a far
prevalere meri gusti personali di uno o anche di un'intera comunità locale,
se non addirittura pretesi diritti al riconoscimento di un popolo e della
sua lingua (come se questo potesse dipendere da un tag).

Il punto è dunque chiedersi, per ogni oggetto di mappatura, qual è il modo
migliore di rappresentarlo nella mappa. E questo compito non è sempre
facile, come dimostrano le tante discussioni presenti nelle varie liste,
essendo evidente che la mappatura richiede necessariamente almeno un minimo
di competenza nel campo specifico relativo all'oggetto da mappare.

Nel caso specifico dei toponimi, prima di decidere cosa mettere nel tag
name, sarebbe utile capire che cos'è un toponimo, da dove nasce, a che
serve, come sono regolate le sue vicende e così via; e da alcuni commenti è
chiaro che queste nozioni non sono familiari a tutti.

Cercherò di essere il più possibile sintetico e imparziale; ripeto che
quello che sostengo in tutta questa vicenda non è un mio gusto personale ma
solo quello che ritengo essere il modo più corretto dal punto di vista
scientifico, logico e giuridico (che dovrebbero essere i criteri a cui
attenersi quando si interviene in questo tipo di operazioni).

I nomi dei luoghi risalgono quasi sempre a periodi ormai lontanissimi, in
epoche in cui non c'erano le esigenze di certezza che abbiamo oggi; e
infatti nei secoli la stragrande maggioranza di questi toponimi ha subito
modifiche in conseguenza del solo decorso del tempo, o del volere degli
abitanti o di tutta una serie di altre circostanze.

Più o meno recentemente le esigenze di certezze di cui parlavo hanno imposto
di fissare in modo rigido i toponimi (almeno quelli più importanti), a volte
in contrasto pure con la volontà degli abitanti. Dopo l'unità d'Italia i
nomi di moltissimi comuni vennero cambiati anche soltanto per evitare
omonimie, oppure per adeguarli alla lingua italiana eccetera.

L'esistenza di una moltitudine di idiomi più o meno simili all'italiano (non
importa se lingue o dialetti) comporta che ogni luogo abitato, oltre alla
sua denominazione ufficialmente stabilita, ha sempre il suo corrispettivo in
quell'idioma locale (che può esserne la traduzione, o solo assonanza, o
anche il vecchio nome sopravvissuto e così via). Gli abitanti si riferiranno
a quel luogo indifferentemente con l'una o l'altra denominazione, a seconda
del contesto o della lingua usata per esprimersi ma avendo ben presente che
uno solo è il nome che ha rilevanza esterna, cioè quello con il quale il
luogo è identificato al di fuori della ristretta comunità locale.

Le eventuali proteste della popolazione possono tentare di cambiare le cose
(come è avvenuto in Alto Adige o in Valle d'Aosta), cioè di fare in modo che
il nome ufficiale sia corrispondente a quello locale, ma così facendo non
fanno che confermare che l'unico toponimo generalmente valido è quello
ufficiale. Finché non c'è questa identità, uno rimarrà il nome principale
(ufficialmente stabilito), l'altro il nome secondario (storico e locale,
magari anche ufficialmente individuato se c'è questa esigenza).

In tutto questo discorso non ha nessuna rilevanza, nonostante a prima vista
possa sembrare assurdo, il fatto che vi sia il riconoscimento o la tutela
del bilinguismo, o che la lingua locale sia dichiarata ufficiale o
co-ufficiale. Cioè l'assunto per il quale, visto che ci sono due lingue
ufficiali, allora i toponimi devono essere bilingui, è scorretto. La
toponomastica segue regole diverse: in Valle d'Aosta, regione bilingue, i
toponimi sono in francese, come anche in parte del Piemonte, nel resto
d'Italia ci sono toponimi in latino e in Sardegna moltissimi comuni hanno il
nome in sardo. 

La presenza di cartelli con toponimi in altra lingua accanto a quelli in
italiano non può essere determinante per individuare quale effettivamente
sia il nome di quel posto, ma solo indicativa. Deve indurre il mappatore a
fare un'indagine per capire il motivo per cui esiste quel cartello. Se dopo
questa indagine viene fuori che si tratta di un luogo con doppia
denominazione allora necessariamente dovrà essere mappato così. Se viene
fuori che è stato posizionato per altri scopi (propagandistici, di protesta,
culturali, storici, ecc.) allora gli si deve dare la rilevanza che
l'apposito tag osm consente o altrimenti ignorarlo.

La "on the ground rule", tanto invocata dai sostenitori dei cartelli
stradali, non sembra riferirsi a questo quando, sulla questione di Cipro del
Nord, si esprime così: 
"/In the case where there are multiple local names, then if the government
with effective and sustained control of the area has *an official source of
names *or an official stance on a naming dispute, then that name is default. 
In the case of North Cyprus, this would be the Turkish names. 
OpenStreetMap is not a forum for politics, but a means for understanding/."



Per tutti questi motivi ritengo insensato fare una votazione per decidere
cosa inserire nel tag name, ma se è questa la volontà della community allora
votiamo.
A proposito, quando si inizia? 



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