[Talk-it] R: R: Terremoto in Emilia Romagna

Paolo Monegato gato.selvadego a gmail.com
Sab 2 Giu 2012 10:40:32 BST


2012/6/1 Gianmario Mengozzi<gianmario.mengozzi at gmail.com>:

> mi conforta sapere che c'é qualcuno "dall'alto" che
> controlla attività massive di modifica della mappa

A me invece un po' inquieta... Vedersi recapitare un messaggio in 
inglese che ti fa la predica su come/cosa hai mappato da l'impressione 
che ci sia un gruppo di mappatori "più uguali di altri" (cit.). Certo, è 
bene che ci sia un gruppo che si dedica a questi aspetti, ma IMHO non 
dovrebbe agire autonomamente ma su segnalazione della comunità dei 
mapper della zona interessata (segnalazione che partirebbe nel caso in 
cui la comunità locale non sia riuscita a risolvere da se la controversia).

Il 01/06/2012 14:36, Martin Koppenhoefer ha scritto:
> Abbiamo avuto brutte sperienze nel passato con
> degli imports dove quello che ha importato non ha agito sensibilmente
> come te. Da quello nascono le linee guide per edits
> automatici/imports.
Le linee guida per gli imports IMHO aggiungono molta inutile burocrazia 
al progetto. È sacrosanta la documentazione sul wiki, come anche 
l'intento di non prevaricare la comunità locale, quello che mi lascia 
perplesso è il passaggio della discussione sulla lista import e 
l'account dedicato.

Mi viene da pensare a quando venne ottenuta la liberazione dei dati in 
alcuni comuni , come per esempio Schio e Vicenza. Una volta ottenuta la 
liberazione dei dati chi aveva già faticato per raggiungere questo 
risultato avrebbe dovuto mettersi a convincere la comunità ad usarli...

Queste linee guida mi sembrano studiate apposta per le situazioni in cui 
un singolo mapper importi massivamente un'area estesa e le trovo poco 
adatte ad un import comunitario, suddiviso in piccole aree e gestito da 
diversi mapper.

Penso al Veneto, dove finora hanno importato qualcosa quasi una trentina 
di mapper, con la regola dell'account dedicato avremo quasi una trentina 
di utenti fittizzi. Nel nostro caso poi abbiamo a disposizione diversi 
dati e dovremmo farci un account per ogni fonte: uno per la CTR, uno per 
il reticolo idrografico dell'ARPAV etc (recentemente l'ARPAV ha 
rilasciato qualcos'altro in CC-BY o IODL, immagino che la regola preveda 
che vada fatto un account per ogni dataset...). Certo volendo si 
potrebbe fare un account unico, gestito da diversi mapper (ognuno si 
prenota per la tal data, "domani dalle alle lo uso io"), ma in caso di 
problemi chi risponde?

Mi pare che questa regola dell'account unico favorisca più un import 
massivo gestito da un singolo e quindi vada contro uno dei principi che 
hanno portato alla costruzione di queste linee guida, cioè l'intento di 
preservare le comunità locali (sappiamo che spesso gli import massivi di 
un singolo utente non hanno un bel effetto sulle comunità).
Le iniziative di import comunitario, invece, vengono ostacolate dalla 
burocrazia, con il risultato che la gente si stanca di contribuire e la 
comunità perde pezzi.

A mio modo di vedere invece dovrebbero essere incentivate queste 
iniziative di import comunitario, perché hanno un effetto benefico sulla 
comunità e sulla mappa. Sulla mappa perché suddividere il lavoro tra 
vari mapper da risultati migliori (ognuno fa una zona che conosce, a 
meno che non ci siano aree "scoperte" e allora in tal caso il lavoro 
viene fatto da un volontario, il che comunque lo rende affidabile tanto 
quanto un import massivo di un utente unico in un'area estesa). Sulla 
comunità sia perché per coordinarsi, chiarire dei dubbi e discutere si 
incrementano gli scambi in mailing list e fuori dalla mailing list, sia 
perché in seguito a questi import possono nascere alcune iniziative come 
ad esempio il mapping che tra poche ore faremo a Bassano del Grappa e 
altri che faremo nei prossimi mesi (mapping che hanno anche lo scopo di 
verificare ulteriormente dal vivo quanto importato, oltre che lo scopo 
classico di arricchire la mappa e avvicinare nuovi utenti)...

ciao
Paolo M



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